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"La Gabbia dei Concetti: Come l'Overdose di informazioni ci Sta Rubando la Vita Vera"

Immagine del redattore: Luana NicoleLuana Nicole

 
Riflessioni sulla ricerca dell'autenticità in un mondo di apparenze


E se arrendersi fosse l'unico modo per farcela?


E se lasciare andare fosse l'unica via per vivere davvero?


E se smettere di acquisire informazioni fosse l'unico modo per avere le risposte che cerchiamo?


E se fosse lì, nel rimuovere idee e preconcetti, che troviamo la verità di ciò che è?


Da tempo mi sento stremata, e non importa quante pause mi prenda - dentro di me non c'è mai vera quiete. Mi accompagna costante la sensazione di non fare abbastanza, di aver sbagliato strada, di essere fuori posto, con la paura di non farcela mai. Oggi, finalmente, l'ho ammesso: sono esausta di questa corsa. Non voglio rinunciare ai miei sogni, ma devo uscire da questa gara che mi sta consumando. Non assaporo più nulla e mi sembra che mi stia perdendo qualcosa d'importante, ma mi sfugge.



La Trappola delle Aspettative


Quello che condivido di seguito è un osservazione e percezione delle cose dal mio punto di vista, nel desiderio che chi legga trovi una sensazione di conforto nel sapere che non è il solo e magari uno spunto per un passo verso qualcosa di nuovo


Credo che dentro di noi abbiamo creato immagini idilliache e versioni ideali di ciò che dovrebbe essere la vita: di come dovremmo essere o apparire, di come dovrebbe essere una relazione, un uomo, una casa, un lavoro, le amicizie, una bella pelle, un bel corpo, una buona vita insomma... E così, cercando ogni giorno di far rientrare a tutti i costi ciò che abbiamo in una di quelle immagini nella testa - come in Cenerentola quando forzavano il piede in una scarpa di cristallo troppo piccola - perché quello significava essere a posto, avercela fatta, essere invidiati, la promessa di una vita da favola, ci siamo allontanati sempre di più dalla realtà che ci si palesa davanti ogni giorno, forse troppo dura e cruda, per rendere più sopportabile l'esistenza.



La Verità Nascosta in Bella Vista


Ma così facendo non ci siamo accorti che stiamo perdendo la verità. Non riusciamo a trovare ciò che cerchiamo perché lo abbiamo nascosto in bella vista.


 Ci hanno riempito di immagini da quando siamo nati; senza rendercene conto non guardiamo più un panorama con l'emozione nel cuore per lo stupore, ma con la voglia di fotografarlo e condividerlo su Instagram così che le persone possano invidiarci anche solo per un secondo e sentirci così di valere qualcosa anche noi. 



Il Paradosso della Ricerca


Non cerchiamo più di realizzare qualcosa perché è la nostra ragione di vita, ma perché così ci sentiamo più meritevoli, abbiamo qualcosa da dimostrare, oppure semplicemente perchè ci sentiamo come il personaggio di quel film anche se magari in realtà non avrebbe nulla a che fare con noi.


Quando siamo diventati così? Quando abbiamo perso la capacità di vivere pienamente quello che stiamo vivendo e abbiamo iniziato a vivere solo concetti, idee di quella cosa anziché la cosa stessa?


Perché ciò che più cerchiamo è ciò che più ci spaventa?


Vogliamo la libertà più di ogni cosa e facciamo di tutto per farci incatenare.


Vogliamo la verità ma facciamo di tutto per oscurarla e la temiamo se per dei fuggenti attimi la scorgiamo.


Parliamo sempre di un sistema creato per confonderci e addormentarci in illusioni, ma non ci siamo mai accorti che in realtà quello è solo il riflesso grande di ciò che noi facciamo a noi stessi ogni giorno.


Non scrivo queste parole come la classica persona che vuole impartire la lezioncina di vita, e spero che questo messaggio passi. Sono riflessioni che faccio tra me e me ogni volta che non so più che cosa fare per poter provare un briciolo di felicità e soddisfazione.


Mi sento sempre intorpidita, mi sembra di vivere con un velo sopra la testa, un freno a mano che mi fa procedere lentamente e con enorme sforzo. Cerco di illudermi che quando avrò realizzato i miei sogni sarò felice, ma qualcosa mi dice che se non cerco di esserlo ora non lo sarò mai.


Ma non mi interessa della felicità fasulla spacciata in giro da spirituali new age e coach; intendo quella felicità che scaturisce da una comprensione profonda di se stessi e dell'esistenza. Di quando non si ha più bisogno di zuccherare ogni cosa per digerirla.


Perché? Cosa temiamo nel lasciare andare? Cosa abbiamo paura che accada nello stare per un po' nel "non lo so"? Perché pensiamo che l'immagine della vita della protagonista del nostro film preferito sia migliore della nostra? Perchè non riusciamo più ad accettare ciò che abbiamo e come sembriamo perchè non corrisponde a ciò che altri hanno ?


 Ciò che ci piace, piace davvero a NOI o è ciò che crediamo ci piaccia perché ci siamo fatti un'idea di quella cosa?


Non vi è mai capitato di fantasticare tanto su un luogo o una persona e poi, una volta che ci vai o la frequenti, dire: "Mmm, non è come pensavo, è diverso"? Oppure credi di voler fare una certa cosa nella vita ma perché è l'idea che ti sei fatto ad attrarti, tipo la vita del nomade che viaggia di continuo, ma poi una volta che ti trovi a farlo magari non fa per te realmente? Ed è lì, credo, che molte persone che hanno tutto o realizzano certe cose spesso poi si trovano scontente, perché stanno inseguendo idee di una cosa e non la cosa stessa, mi spiego?


Siamo in un mondo concettuale, solo di mente, non riusciamo più a percepire e percepirci. Abbiamo un dolore fisico e corriamo su Google a cercarne il significato, non sappiamo cosa fare in un progetto e chiediamo all'intelligenza artificiale un’idea, come se non fossimo più in grado di fare nulla senza supporto…un trionfo per l’insicurezza e rincorriamo location per metterle in copertina non per viverle.


E così ci perdiamo la vita... ci stiamo perdendo l'essenza e per cosa?


Viviamo una vita non nostra e senza scoprire mai ciò che davvero siamo per paura del giudizio o dell’instabilità o del fallimento, preferiamo una dolce bugia a una dura verità anche se questo ci porta ad essere pervasi costantemente di una tristezza che sembra non andare via mai. 


Ma ci rendiamo conto dell'errore madornale che stiamo commettendo?


A volte avrei solo voglia di buttarmi per terra, arrendermi, svuotarmi e stare lì finché qualcosa di vero e reale mi dia un impulso ad agire. Qualcosa di mio, qualcosa di autentico... senza aspettative, senza pressioni, senza voglia di mostrarlo, senza paure, senza dubbi, solo il puro fare o non fare libero.


Sono stanca, mi sento piena, satura; vivere così è trascinarsi... è essere tristi dentro una maschera che ride...


Perché non ci proviamo? Perché non proviamo a lasciare andare? Tutti insieme... chi se ne importa se uno riesce e l'altro no... perché non torniamo a giocare? 

Ovviamente con consapevolezza, ciò che sei e sai non può più essere cancellato.


Basta giudicarci e giudicare sui risultati, siamo tutti sulla stessa barca, è assurdo…perché non iniziamo a vedere le persone per ciò che sono? Anime in cammino qui per imparare... forse a vivere? Forse è questa la chiave?


Non credo sia facile, anzi credo che liberarci e riprendere l’attenzione vera in un mondo che ci porta nel virtuale sia un’impresa titanica…o forse anche questa è un’illusione? Magari è semplice….non lo so, ma sento che una volta trovato l'interruttore giusto potremmo sbloccare l'ingorgo e far fluire quell'acqua una volta per tutte.



Conclusione: La Scelta è Nostra


Cosa abbiamo da perdere? La possibilità di conoscere noi stessi per davvero, l’occasione di fare qualcosa di bello, l’opportunità che ci è stata concessa…LA VITA


 

Questo post è una riflessione personale sulla ricerca dell'autenticità in un mondo dominato dalle apparenze. Se ti riconosci in queste parole, sappi che non sei solo nel tuo viaggio e se ti va lascia un commento.

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